C’è una terra al di là dell’Adriatico.
C’è una terra al di là dell’Adriatico che si compone di vedute mozzafiato.
Le montagne si tuffano sul mare azzurro e l’odore di sale impregna i vestiti.
I ciottoli fanno male sotto i piedi. Il sapore è buono. Le voci si confondono in più lingue. Lo sguardo volge verso la linea d’orizzonte spezzata dagli isolotti.
C’è la gente oltre l’orizzonte di casa mia. C’è la gente che vede i propri confini spezzati, le proprie campagne bruciate, le proprie tasche vuote. C’è la gente al di là del mare che risponde continuamente alle domande sulla guerra. Una curiosità morbosa di chi la guerra l’ha solo vista in televisione. La stessa da cui oggi guardiamo i reality. Quella guerra che qualcuno porta nel cuore con orgoglio e qualcun altro ripugna con tutto se stesso. Quella guerra che ha spezzato tante vite prima di spezzare la terra.
Cammini per strada e fai il figlio di papà con pochi euro in tasca. Compri souvenir per pochi spiccioli e dall’altra parte del marciapiede, con gli stessi spiccioli, c’è chi fa la spesa.
Dall’altra parte c’è sempre qualcuno con cui fare il paragone.
L’hotel cinque stelle di fronte all’umile casa del pescatore. Le casette in affitto di chi è così fortunato da averne e fare soldi con i turisti. Chi passa il confine e dalla Serbia viene a vedere il paradiso che non c’è.
Strana terra quella che mi sta di fronte.
Fatta di gente diffidente e a tratti scostante. Terra che ha imparato che il turismo è una risorsa ed ancora non sa gestirlo. Terra che ha imparato meglio della mia Italia che la storia di un Paese è sacra e va conservata. Terra di contraddizioni e storture.
Lontana la terra che dista solo otto ore di navigazione da casa mia.
C’è un Paese al di là dell’Adriatico che ama se stesso più di ogni altra cosa. Più dei turisti che portano denaro. Più degli yacht che la fanno assomigliare a Portofino. Più dell’Europa di cui un giorno sperano di far parte.
C’è un Paese al di là dell’Adriatico.
Si chiama Croazia.
mercoledì 20 agosto 2008
C'è una terra
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C'è una terra dove talvolta capiterà di andare.
RispondiEliminaBaci
E una volta era pure "nostro"!
RispondiElimina:)
Ragusa (Dubrivnik) è una delle più belle città del mondo e nella piazza appena dopo il portale c'è una pietra che spunta dalla chiesa (di S. Francesco?) dove i ragazzi fanno a gara a cercare di saltarci sopra e restare in equilibrio. Quando sei lì devi farlo, come se fosse un rito propiziatorio, come il giro intorno alal fontana, per poter poi ricordare che non ci sei riuscito, e magari hai pure preso una bella botta al naso, ma che comunque un giorno tornerai a Ragusa, e quel giorno quella pietra sarà tua.
Mentre provavo a rimanere in equilibrio sulla fontana mi si avvicina una croata mozzafiato(avrò visto solo in tv una ragazza così bella)che mi guarda dritto negli occhi e dice: "Sai solo i turisti stupidi fanno questa cosa, non appartiene alla nostra cultura, non l'ha mai fatto nessuno qui a Dubrovnik".
RispondiEliminaMi sono sentito un pò come il protagonista della canzone "khmer rossa" degli offlaga disco pax :(
Buon fine estate a tutti.
W la Croazia, la Bosnia, il mondo!
E forza Barletta.
Carminuccio