martedì 14 luglio 2009

No Madonna dello Sterpeto? No party!

E fu così che sulla festa patronale di Barletta calò il sipario.
Appuntamento di interesse sociologico, per un motivo assai curioso, attira gli etologi di tutto il mondo che ogni anno aggiungono un tassello agli studi del settore. Giudizio che a quanto pare rimane inascoltato per una festa sempre uguale a se stessa.
Ieri parlavo con un'amica e riflettevo ad alta voce sul fatto che la festa patronale è curiosa non nei tre giorni di festa, ma in quelli immediatamente successivi.
Le ragazzine tra i 13 e i 16 anni avranno tutte il tattoo della cinese che sta in piazza Marina. I disegni sono sempre quelli da circa dieci anni. I più gettonati sono i tribali e le rose. Le più trasgressive optano per un'intramontabile Cappella Sistina. A prescindere dal soggetto le accomunano i genitori che almeno per una settimana non sentiranno la litania del mammavoglioiltatuaggio. Nella stessa settimana porteranno addosso gli oggetti acquistati in giro per le bancarelle. Sembreranno alberi di Natale fuori stagione, ma questo solo per i dieci minuti di strada da casa all'appuntamento con l'amica del cuore. Lì decideranno insieme chi mette cosa, perchè entrambe avranno gli stessi identici accessori. In quel momento appare la borsetta in cui infilare gli accessori che non possono essere indossati, perchè li porta l'amica. La borsa è generalmente quella firmata tarocca, costata circa 40 €, che è di plastica ma almeno ha il 6 x 3 di Louis Vuitton in bella vista. Qui non si pone il problema della borsa uguale alle altre, perchè è un oggetto trendy, elegante e chenonmuoremai.
Questo vale ovviamente per le ragazzine trendy e al passo con la moda. Poi ci sono quelle rockettare, pseudo punk che hanno scoperto quanto è bello il rock grazie ad una ragazzetta frigida, bionda e sempre con il broncio, che si chiama Avril Lavigne. In quel caso rimane il tatuaggio, ma il soggetto è gothic. Gli acquisti sono: il cinturone borchiato comequellodiNirvanachecostaassai, la maglietta nera con la stampa di Avril Lavigne o dei Tokio Hotel, gli orecchini viola, gli orecchini neri, il piercing finto, una borsa nera lunga possibilmente da trascinare per terra, per la buona azione di pulizia della città.
Le ethno-chic comprano solo dall'indiano più italiano di tutti che sta in piazza Marina e che vende da vent'anni gli stessi cd, su cui il bollino SIAE è ancora bianco e rosso. Acquistano tutto ciò sia spacciato per etnico, qualsiasi cosa voglia dire. Dici che proviene dalla Tunisia e loro ci credono anche se sopra c'è scritto a caratteri cubitali Made in China.
Il genere maschile si presta poco, ma anche qui abbiamo qualche chicca.
Il fidanzato della ragazza trendy compra dallo stesso senegalese cintura, cappellino e borsello di Gucci. Il tutto dietro suggerimento della girl, perchè se non fai pendant non sei cool. I più assurdi acquistano mascherine per cellulari che devono ancora comprare o cavetti pronti ad esplodere al primo utilizzo.
Il ragazzetto punk acquista il cinturone borchiato, la maglietta del gruppo più sconosciuto punk, metal - hard - super - extra - dark - rock. Ovviamente nera. Ci abbina un chilo e mezzo di catene metalliche, pronto per girare come una ferramenta ambulante. L'acquisto è coronato dalla nuova pallina per il piercing alla modica cifra di 7 - 8 euro.
Tutti, senza alcuna distinzione di stile, razza o religione, ti diranno: ho fatto un affarone. La stessa cosa la può dire il venditore ambulante, ma lui almeno può dirlo a ragione.
Gli argomenti di discussione saranno sempre quelli. Il Ranger, sono dieci lustri consecutivi che detiene il titolo di giostra più pericoosa dell'anno. La più stupida sarà l'ottovolante, ma tutti ci avranno fatto almeno un giro, foto annessa.
Le mamme a casa avranno scoperto quanto è bello fare le casalinghe con il tritatutto, il tagliatutto, l'asciugatutto e il lavatutto con filippina incorporata.
Le bambine andranno in giro con la treccina di cotone e le collanine di plastica, mentre i maschietti con la pistola ad acqua. Entrambi prenderanno in giro il bimbetto che ha vinto alla pesca il cono di plastica con la pallina di spugna che rimbalza.
I papà gireranno con il portafogli vuoto, pronti a giurare che la prossima volta si va fuori città.
E io?
Io me la sono filata a Polignano perchè c'era una manifestazione bellissima, che ospitava decine di autori che presentavano il proprio libro negli angoli del centro storico. I miei acquisti? Rigorosamente grautiti: foto e autografo di Ascanio Celestini, che posterò appena possibile.
E anche stavolta ho fatto l'intellettuale da strapazzo!


mercoledì 1 luglio 2009

Il mio neurone è una scheggia

Il mese di giugno non poteva concludersi in modo migliore: ho superato lo scoglio di storia moderna. Ventinove/30 è la valutazione del prof.
Per celebrarlo e coronare degnamente il successo, una figuraccia non potevo farmela mancare. Ci ho riso troppo per le due ore successive, perchè è una di quelle cose che in genere fanno vedere nelle sit com, quelle situazioni che dici "Seeee! Mica ci sono sul serio figuracce del genere!". Ora sono certa che possono esistere sul serio.
Con due amiche cerco un posto sul treno. Troviamo tre posti liberi: su quattro sedili disponibili, uno è occupato da un signore di circa quarant'anni. Ci sediamo.
Passa il controllore. Biglietto qui, biglietto là, trallallerollallà. Il signore non ha il biglietto: si alza e si allontana con il controllore per tornare dopo qualche minuto al suo posto. Noi continuamo a chiacchierare come prima.
Premessa: ieri mattina il secondo binario di Barletta era occupato da circa duecento persone dirette a Lourdes. Avevano spalmato sui binari valigie, tende da campeggio, barbecue, sarcofaghi, copie del Laocoonte, sagome di Antonella Clerici, plastici di Villa Certosa con Bruno Vespa ad illustrarli. Le duecento persone naturalmente erano posizionate a venti centimetri dai binari, per tutelare il patrimonio da portare in viaggio. Passa un treno ad alta velocità, il cui capotreno stava giocando alla prova di virilità con la velocità della luce: vinceva lui. I villeggianti impassibili, sembrava non si fossero accorti del passaggio di un treno a trecento km orari, a due centimetri dalle loro facce.
Nel frattempo un ragazzo dell'esercito, in divisa (con un marcato buon senso evidentemente), lì vicino borbottava:
- Eh, ma non si spostano, sono incoscienti! Ma non lo so io! Poi ci si scandalizza quando succede qualcosa! Ma se le cercano!
Io l'ho guardato, ma non ho detto niente, anche perchè penso che gli incoscienti siano quelli che sparano i treni a tutta velocità nelle stazioni, soprattutto se non ci sono binari intermedi su cui farli correre.
Fine premessa.
Racconto l'episodio alle mie due amiche. La mia delicata e silenziosa voce da elefantessa in calore penso non abbia bisogno di presentazioni.
Io: Ragazze, stamattina ho visto una cosa allucinante! Quei PAZZI CRIMINALI delle Ferrovie dello Stato hanno lanciato un treno a tutta velocità con il secondo binario stipato di gente fino ai bordi! Era il Freccia Rossa, Freccia Argento, Luna Rossa... boh! Comunque i nuovi treni veloci.
Interviene per la prima volta il signore seduto con noi.
Signore: Luna Rossa è la barca.
La mia vena comica sarà anche scarsa, ma insomma: Luna Rossa era una battuta.
Io: Ah, già. Freccia Rossa!
Lui: Quel treno è Freccia Argento.

(Ehm... ehm... Gulp!)

Io: ... Ferrovie dello Stato per caso?
Amica: Oh mio Dio! Gli hai dato del pazzo criminale!!!
Ebbene, sì. Cioè. Non sono sicura che quell'uomo fosse delle FS, ma temo che sia proprio così. Il neurone si è svegliato solo stamattina. Dopo storia moderna l'ho lasciato dormire e come avete potuto leggere gli effetti non si sono fatti mancare!
Che dite lo vinco il Figur e' mmerd Award 2009?