venerdì 2 marzo 2012

Senza titolo



Io sono Caterina. Ho otto anni e qualche mese. Ho un fratellino più piccolo. Si chiama Davide ed ha le gambe mangiate. Non proprio mangiate, come mangiano i cani. Mangiate come consumate. Ha le gambe che si consumano, le ossa che finiscono. Beh, scusate, io sono piccola. Posso dire quello che capisco dai discorsi dei grandi. Che poi non è che posso proprio sentire. Mi mandano via, ma io ascolto lo stesso. Mi metto seduta in corridoio o sul divano e metto le cuffiette spente nelle orecchie. Così posso sentire e loro pensano che io stia ascoltando la musica. Le cuffie del walkman non sono quelle originali della Sony. Quelle avevano il cerchietto, ma il mio fratellino una volta era arrabbiato e le ha rotte. Ha rotto le sue cuffiette, il walkman è suo. Per fortuna non ha rotto quello, le cuffie si possono cambiare. Non ho molte cassette che mi piacciono. Cioè. Io non ne ho nessuna. Sono tutte di mamma e papà. Mamma ha Lucio Battisti e Lucio Dalla, anche se la prima è nella radio grande. Papà ha i Doors, ma quelli non li capisco. Sono tutti in inglese, ma non come Madonna, sono strani. Non mi piacciono. Così ascolto la radio. Mio zio mi ha registrato il Lago dei Cigni su una cassetta. Dall'altro lato c'è Whitney Houston, ma quella piace a mamma. Così ascolto la radio. Devo mettermi davanti alla finestra, perchè in camera mia non prende bene, ma se sollevo l'antennina e la giro un po' riesco a sentire.

A mio fratello hanno aggiustato le gambe. Sono andati lontano, ma le hanno aggiustate. Ora ha il gesso. Vi spiego: è come se avete incollato con l'attack una cosa rotta. All'inizio la tenete con le mani ben ferma, se no si muove e si incolla male, giusto? I dottori hanno fatto così. Solo che siccome loro sono lontani e non possono tenerle ferme, hanno usato il gesso. Non sono brava a disegnare, diciamo che faccio proprio schifo, ma ho disegnato Olivia di Braccio di Ferro sul gesso, con il pennarello nero. Dovevo stare attenta, altrimenti se sbagliavo restava l'errore sul disegno. Però è venuto proprio bene. Braccio di Ferro non l'ho fatto. Era difficilissimo. Io non sono così brava, ma Olivia è venuta bene. Al mio fratellino è piaciuta. Vengono gli amichetti a trovarlo per i compiti, ma io mi annoio, sono tutti maschi. Però posso ascoltare la musica col walkman. Infilo la mollettina nella gonna e giro per casa con la musica nelle orecchie. Ieri la radio non funzionava bene. In cucina non si sente niente neanche con l'antenna alzata, ma non potevo spostarmi, perchè mamma stava lavando il pavimento e avrei sporcato tutta la casa con le scarpe bagnate, perciò dovevo aspettare. Nel walkman c'era Lucio Dalla. Uffa. Io conosco solo quella del lupo e su questa cassetta nemmeno c'è. Uffa.

Balla balla ballerino tutta la notte e al mattino
Non fermarti balla su una tavola fra due montagne
E se balli sulle onde del mare io ti vengo a cercare
Prendi il cielo con le mani vola in alto più degli aeroplani
Non fermarti sono pochi gli anni forse sono solo giorni
E stan finendo tutti in fretta e in fila
Non ce n'è uno che ritorni.
.
Mamma questa la canta sempre. Mamma Lucio Dalla lo conosce.

Balla non aver paura se la notte è fredda e scura
Non pensare alla pistola che hai puntato contro
Balla alla luce di mille sigarette e di una luna
Che ti illumina a giorno balla il mistero
Di questo mondo che brucia in fretta quello che ieri era vero
Dammi retta Non sarà vero domani
Ferma con quelle tue mani il treno Palermo-Francoforte
Per la mia commozione c'è una ragazza al finestrino
Gli occhi verdi che sembrano di vetro
Corri e ferma quel treno fallo tornare indietro.

A mio fratello si è rotta un'altra gamba. La devono aggiustare. Mi sa che ricomincia tutto daccapo.
 
Balla anche per tutti i violenti veloci di mano e coi coltelli
Accidenti Se capissero vedendoti ballare di essere
Morti da sempre anche se possono respirare
Vola e balla sul cuore malato illuso sconfitto poi abbandonato
Senza amore dell'uomo che confonde la luna con il sole
Senza avere coltelli in mano ma nel suo povero cuore
 
Il mio fratellino sta bene adesso. Lucio Dalla adesso mi piace davvero. Conosco solo le canzoni della cassetta però. Così per registrarne un'altra, telefono alla radio e mi faccio mettere quelle che non ho, così le registro e le metto su un'altra cassetta. 
 
Allora vieni angelo benedetto prova a mettere i piedi sul suo petto
E stancarti a ballare al ritmo del motore ed alle grandi parole
Di una canzone canzone d'amore Ecco il mistero
Sotto un cielo di ferro e di gesso l'uomo riesce ad amare lo stesso
Ama davvero senza nessuna certezza
Che commozione che tenerezza


Il walkman verde è là, chiuso in un cassetto, dopo diciannove anni. Le cassette non ci sono più. Non so che fine abbiano fatto col trasloco e il resto. Ma in realtà adesso servono a poco. Ora c'è youtube. C'è internet. Il walkman verde della Sony è ancora là però, con lo scotch trasparente a proteggere il coperchio delle pile.
Io sono Caterina, ho ventisette anni e sono cresciuta. E diciannove anni fa, Lucio Dalla per la prima volta mi ha detto nell'orecchio che tutto si può aggiustare.
Le cuffie, le gambe, le cose brutte. 






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