Marco Carta ha vinto Sanremo.
Sì, lo so cosa state pensando. E' passata una settimana, pensavamo di essercene liberati, non è possibile che se ne parli anche qui, non pensavo che Mariolina fosse così trash. Sono d'accordo con voi.
Torniamo a noi.
Maria De Filippi, ieri sera a Matrix, ha detto che Marco ha vinto perchè il pubblico ha premiato il suo lato impulsivo.
Ho ragionato un po' su questo.
Perchè?
Perchè premiare uno che, se dovesse stare su un palco con i musicisti, esattamente come la sottoscritta capra, non distinguerebbe neanche con l'aiuto da casa una chitarra da una batteria? Perchè premiare uno che (scommetto la testa) pensa che le scale siano l'alternativa all'ascensore?
E' impulsivo. Che poi i cd facciano schifo, è secondario. E non diciamo de gustibus. Fa schifo e basta.
Impulsività. Questa sconosciuta.
La televisione ci offre spunti notevoli. E l'audience ringrazia.
Ora. Non facciamo i bigotti al cazzo, perchè pure qui c'è il rutto libero ed ogni tanto, anch'io regalo qualche fiore. Ma se permettete, non lo faccio in certi casi. Quelli in cui non solo il buon senso, ma anche il pudore mi impone di mantenere un certo savoir faire.
Ma si sa, io non sono impulsiva. E non vincerò mai Sanremo.
C'è un altro aspetto del reality, sempre di stampo Defilippiano, che emerge oggi.
L'incapacità.
Ad Amici più si è incapaci, più possibilità ci sono che si arrivi alla finale. Nove volte su dieci, quelli che sanno cantare e ballare con criterio, vengono fatti fuori. Perchè non fanno casino. Perchè il loro nome non è sempre sulla bocca di tutti. Perchè non polemizzano. Perchè passano il proprio tempo su note e coreografie e si preparano a dovere per la puntata settimanale. Questo comporta un risultato meschino: sono poco visibili e quindi bassi in classifica. Sempre per la logica che è l'impulsività che vince, non la capacità. Se sono a braccetto, tanto di guadagnato. Se sono separate, sacrifichiamo il più bravo, perchè un'altra strada ce l'ha sicuro. Ma adesso diamo da mangiare al bimbo povero Piersilvio.
Altro aspetto del reality è che uno solo ha ragione. Chi alza la voce o chi dice l'ultima parola al microfono. Non ha ragione quello che critica o loda con criterio. Ha ragione chi ha l'ultima parola. Naturalmente la ricetta giusta vuole un pubblico che applaude e urla. Nel reality, nella fattispecie Amici, non ci sono ragioni differenti, motivazioni individuali o semplicemente "il mondo è bello perchè è vario". No. Si va avanti ad oltranza, cambiando le carte in tavola, gettandola sui casi umani, sul gusto personale che deve essere universale, anche parlando da soli se serve, ma mai dando ragione all'altro. Si può dire la stessa cosa, ma l'altro non ha ragione. Ha ragione il primo in classifica. Che balla/canta da cani, ma è primo in classifica. Gli ultimi saranno i primi in una vita in cui non ci sarà il televoto.
Conclusioni?
Nessuno guarda la tv. Mi spiegate allora, come cazzo è che nella vita reale la gente ha assunto quei modelli comportamentali e sembra di stare in un reality?
Per rispondere potete votare inviando un sms...
Sì, lo so cosa state pensando. E' passata una settimana, pensavamo di essercene liberati, non è possibile che se ne parli anche qui, non pensavo che Mariolina fosse così trash. Sono d'accordo con voi.
Torniamo a noi.
Maria De Filippi, ieri sera a Matrix, ha detto che Marco ha vinto perchè il pubblico ha premiato il suo lato impulsivo.
Ho ragionato un po' su questo.
Perchè?
Perchè premiare uno che, se dovesse stare su un palco con i musicisti, esattamente come la sottoscritta capra, non distinguerebbe neanche con l'aiuto da casa una chitarra da una batteria? Perchè premiare uno che (scommetto la testa) pensa che le scale siano l'alternativa all'ascensore?
E' impulsivo. Che poi i cd facciano schifo, è secondario. E non diciamo de gustibus. Fa schifo e basta.
Impulsività. Questa sconosciuta.
La televisione ci offre spunti notevoli. E l'audience ringrazia.
Ora. Non facciamo i bigotti al cazzo, perchè pure qui c'è il rutto libero ed ogni tanto, anch'io regalo qualche fiore. Ma se permettete, non lo faccio in certi casi. Quelli in cui non solo il buon senso, ma anche il pudore mi impone di mantenere un certo savoir faire.
Ma si sa, io non sono impulsiva. E non vincerò mai Sanremo.
C'è un altro aspetto del reality, sempre di stampo Defilippiano, che emerge oggi.
L'incapacità.
Ad Amici più si è incapaci, più possibilità ci sono che si arrivi alla finale. Nove volte su dieci, quelli che sanno cantare e ballare con criterio, vengono fatti fuori. Perchè non fanno casino. Perchè il loro nome non è sempre sulla bocca di tutti. Perchè non polemizzano. Perchè passano il proprio tempo su note e coreografie e si preparano a dovere per la puntata settimanale. Questo comporta un risultato meschino: sono poco visibili e quindi bassi in classifica. Sempre per la logica che è l'impulsività che vince, non la capacità. Se sono a braccetto, tanto di guadagnato. Se sono separate, sacrifichiamo il più bravo, perchè un'altra strada ce l'ha sicuro. Ma adesso diamo da mangiare al bimbo povero Piersilvio.
Altro aspetto del reality è che uno solo ha ragione. Chi alza la voce o chi dice l'ultima parola al microfono. Non ha ragione quello che critica o loda con criterio. Ha ragione chi ha l'ultima parola. Naturalmente la ricetta giusta vuole un pubblico che applaude e urla. Nel reality, nella fattispecie Amici, non ci sono ragioni differenti, motivazioni individuali o semplicemente "il mondo è bello perchè è vario". No. Si va avanti ad oltranza, cambiando le carte in tavola, gettandola sui casi umani, sul gusto personale che deve essere universale, anche parlando da soli se serve, ma mai dando ragione all'altro. Si può dire la stessa cosa, ma l'altro non ha ragione. Ha ragione il primo in classifica. Che balla/canta da cani, ma è primo in classifica. Gli ultimi saranno i primi in una vita in cui non ci sarà il televoto.
Conclusioni?
Nessuno guarda la tv. Mi spiegate allora, come cazzo è che nella vita reale la gente ha assunto quei modelli comportamentali e sembra di stare in un reality?
Per rispondere potete votare inviando un sms...