Leggo su più testate una notizia bizzarra: un ragazzo di 21 anni, iscritto alla facoltà di Giurisprudenza di Roma, ha dato i 29 esami previsti nel piano di studi in due anni. La stranezza, secondo le testate, sta nel fatto che l'Università gli avrebbe bloccato una carriera in così rapida ascesa perchè troppo veloce: deve attendere due anni. Ah, la media è del ventottovirgolaqualcosa. Lui, piccato, ricorre al Tar e, non appena sarà finita questa storia, andrà all'estero.
Cari i miei giornalisti scioccati da cotanta beffa, affascinati da cotanto genio e sprezzanti dei regolamenti universitari, vi svelo una cosa.
Per conto mio, se gli azzerassero la carriera, sarebbe una buona punizione: il ragazzo non è un genio. È solo un furbetto. E i furbetti mi fanno incazzare. A laurearsi in due anni, senza frequentare o seguire i corsi, son buoni tutti.
E chi gli va dietro, pensando che abbia ragione è un privilegiato. Di ragazzi che fanno lavoretti per mantenersi agli studi o anche solo per pagarsi qualche sfizio, è pieno il mondo. Parimenti il mondo è pieno di ragazzi che non riescono a stare al passo con il piano di studi, non perchè non gliingozziafareniente (tradotto: gradiscano l'arte dell'ozio), ma perchè il tempo va organizzato, rubato, allungato e stirato.
Il ragazzetto in questione probabilmente (fortuna sua, nessuno gliela toglie, beato lui), probabilmente non ha questi pensieri ed ha pensato bene di privarsi della grande opportunità che gli veniva offerta: la didattica. Non ha potuto frequentare perchè era impegnato con gli esami, perchè ha avuto l'arroganza di pensare che potesse farne a meno. Uno sprint che, genio quanto volete, ho seri dubbi che gli abbia lasciato qualcosa in termini di formazione. C'è un tempo per apprendere, per discutere, per confrontarsi (l'Università è soprattutto questo): lui se l'è giocato. Anzi, ha avuto la possibilità di giocarselo. Perchè, per potersi organizzare il tempo in questo modo, devi avercelo, non devi avere altri pensieri e devi stare solo su quello. Ecco perchè mi incazzo.
Quando si parla di meritocrazia e di genio, vorrei si tenesse conto soprattutto di questo. Quello di cui parlano i giornali non è merito tradito, ma arroganza giustamente punita.
A fare un esame al mese son buoni tutti.
Purchè tutti abbiano i tempi e gli strumenti per farlo.
A fare un esame al mese sono buoni tutti?
RispondiEliminaBhe...beati tutti!
Personalmente non riuscirei mai a preparare un esame come diritto civile o commerciale (o comunque di simile difficoltà) in un mese. Figuriamoci dovendo mantenere una media così alta.
Io lo ammiro (sempre che abbia fatto tutto da solo e non ci sia qualcosa sotto). La didattica, i corsi,i tutorati ecc... sono un ausilio. Mi sembra insensato rimproverargli il fatto di aver organizzato il tempo senza metterli in conto.
Anyia, non riusciresti a prepararlo con la responsabilità della frequenza, dei laboratori, della vita che ti scorre intorno e che ha bisogno di essere almeno guardata. Non ha organizzato il tempo: ha eluso le responsabilità, a mio modo di vedere.
RispondiElimina