Questa settimana sono ricominciate le lezioni. Che prevedono il viaggio di andata e ritorno per Bari. Il regionale per Bari è la traduzione in sedute blu, sporche e scomode del mondo di oggi. C'è lo studente, il lavoratore, il dottorando, il fillonista, la coppia di vecchietti che deve andare al Policlinico per il check-up, il cinese con merce al seguito. Ovviamente delle tipologie sopra riscontrate c'è il corrispettivo nella versione tollerante, silenziosa, urlatrice, razzista, simpatica.
Stamattina durante il viaggio di andata assisto ad una scenetta vergognosa che mi ha fatto vergognare per l'autrice.
Il treno arriva e qualche minuto dopo aver preso posizione, mi raggiunge una ragazza sui vent'anni, carina, sorriso simpatico, che con discrezione mi chiede di potersi accomodare accanto a me. Le rispondo di sì, perchè non aspettavo nessuno.
Il viaggio inizia con Piergiorgio Odifreddi nell'orecchio, che in una radio presenta il programma della prossima edizione del Festival della Matematica a Roma. Quando il segnale mi abbandona, prendo il mio libro ed inizio la lettura, con il biglietto tra le mani, così quando il controllore arriva, posso ritornare a leggere più in fretta.
Treno a Trani. Sale una signora di colore sulla quarantina. Anche lei si avvicina dove sono seduta e indicando il posto davanti al mio, chiede di potersi accomodare. Io le dico: Prego, faccia pure. In coro con me la ragazza di prima: Mh...no.
Al che la signora resta interdetta e resta un attimo in piedi. Un ragazzo sull'altro corridoio di poltroncine le indica gentilmente il posto accanto al suo.
Io: (capa fresca e senza malizia) Aspetti qualcuno?
Lei: (faccia di culo) No. È che questi si prendono tutta la libertà che vogliono. Gli dai una mano e si prendono il braccio, te lo dico io. Non sia mai ci rubava qualcosa dalle borse.
Il tutto in un tono di voce sufficientemente alto perchè la signora potesse udir bene.
Al che (siccome queste sono le cose che maggiormente me le fanno roteare) mi sono alzata con il treno appena partito (fatto che nella testa bacata dell'imbecille che avevo a fianco, aveva dell'incredibile, perchè giustamente, dove vai se non puoi scendere?). Ho preso la borsa, il cappotto e con il libro nell'altra mano le ho chiesto di farmi passare.
Lei: (faccia di culo da guinness) Ma il treno è già partito! Dovevi scendere?
Io: (lingua dove non batte il sole? Mai) No. Però mi sposto, non si sa mai arrivi qualche tuo amico a rubarmi il portafogli.
Ovviamente non sono fierissima della mia uscita, però se aveste visto la faccia di quella donna, capireste bene perchè ho agito così.
Mi chiedo io, ma nel 2008, perchè non ti muri in casa, se non sei in grado di gestire le relazioni sociali col mondo?
Stupida ragazzina viziata, razzista e cattiva. Sei patetica. Sei la stessa imbecille a cui gli amici fregano i soldi in casa. Però siccome i tuoi amici sono quelli ricchi e viziati come te, non ti sogni neanche di dare la colpa a loro e la dai alla filippina. Sei la stessa cretina che a scuola piangeva solo sentendo parlare degli italiani immigrati in America. E siccome oggi l'America è casa tua, non vuoi dividerla con nessuno. Sei la stessa persona abominevole che va in crociera con i genitori, si fa servire la colazione in camera dal cameriere indocinese e fa una smorfia di disappunto.
Ecco chi sei. È inutile che ti travesti da brava ragazza. Dentro hai uno sporco che non si laverà via neanche con la soda caustica. Buona fortuna. Mi auguro che tu possa capire un giorno.
E' vergognoso. Quella donna non meritava un trattamento del genere.
Il mio cervello ama gli happy end. E allora invece di capire cosa stessi leggendo, durante il resto del viaggio ho immaginato un seguito.
La stessa ragazza va a lezione e inizia una nuova disciplina.
La sua professoressa è la signora di colore.
Sorrido di nuovo.
Mariolì grazie.
RispondiEliminaNo perchè io avrei incominciato a fare analisi sociologiche, avrei giustificato ogni atteggiamento perchè il background, il ceto sociale, l'educazione ecc. ecc.
Un corno!
Quando una è stronza, può avere pure vent'anni ma è stronza.
E tu le dovevi dire anche che puzzava.
Un bacio tesò.
Puzzare non puzzava. Ma da oggi il suo J'adore mi sa di fogna.
RispondiEliminaUn bacione a te.
Bellissimo il post.
RispondiEliminaMignotta lei.
Meravigliosa io.
E potrei continuare.
E' un esercizio di stile per abbinare gli aggettivi alle cose.
grande reazione mariolì!
RispondiEliminasperiamo solo che un pò di merda si sia sentita!
Speriamo. Devono vergognarsi di stare al mondo.
RispondiEliminaZia nella foto sei abbastanza retrò.
Stabbeine!
Bloglettori, ditemi se vi piace l'idea. Se poi volete saperne di più, contribuire o altro fateci sapere.
RispondiEliminahttp://www.lamialatualanostra.splinder.com/
STRONZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA (saverio)
RispondiEliminaXavier!
RispondiEliminaHai sfondato i muri di casa!
Calce e scalpello e mettiti al lavoro su!
hai fatto bene!!!
RispondiEliminaio avrei fatto anche peggio..eheheheheh...
lella ^__^
Lella! Benvenuta in casa penneasfera!
RispondiEliminaGiuro che sono così acida solo con i razzisti!
Un abbraccio
e vabbè a questo punto non potete perdervi l'analisi storico-filosofica di mariolina sul nostro blog.
RispondiEliminaPS: si saverio "calce e scalpello" la trionferà!
Evviva il frabicatore e la libertà!
Si batte la fiacca, eh?
RispondiEliminaUn pochino mago. Lo studio mi tiene lontana dalla penna e tiene lontana l'ispirazione. Però prometto di recuperare prestissimo.
RispondiEliminaUn abbraccio
ciao bellezza. torno solo per salutarti. Periodaccio. Baci
RispondiEliminaBaci a te. In bocca al lupo per tutto.
RispondiEliminaAmmiro chi come te ha la risposta pronta. A me una risposta del genere sarebbe venuta in mente circa due giorni dopo. Complimenti! :)
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