martedì 13 maggio 2008

Welcome to the jungle

Ho appena percorso i 55 km che separano la mia dimora da Bari. Ho fatto il percorso inverso in verità. La mia giornata barese è appena finita e ne comincia un'altra a Barletta. Sempre a suon di pagine.
Routine insomma. O quasi.
Frequentare l'Università a Bari è un'avventura. Nell'articolo che ho scritto per la Controguida dell'Udu di Bari, la presento come una giungla. E lo è.
Frequentare Scienze dei Beni Culturali è un film d'azione con effetti speciali di ultima generazione. Già, perchè Scienze dei Beni culturali gode di due sedi (una centralissima in Ateneo e un'altra nel palazzo di Santa Teresa a Bari Vecchia) e di diverse gite al Campus e alla Soprintendenza.
Di Bari Vecchia non ho mai avuto paura. Al primo anno ho conosciuto una ragazza che veniva da Napoli ed aveva paura di Bari Vecchia. Le ho praticamente riso in faccia. Non c'è nessun pericolo ho sempre detto. Mi hanno insegnato che, rispettare il codice tacito esistente tra gli studenti di Santa Teresa e i residenti, è la prima regola. Facce strane ne trovi, ma basta camminare dritto per l'arcata che porta al dipartimento. E nessuno rompe le scatole. Una volta ho visto una ragazza di circa dodici anni che, seduta davanti alla porta di casa, girava le orecchiette fatte con le sue mani. Poesia pura. Questa è per me Bari Vecchia.
Eppure, se tutti dicono che è pericolosa, qualcosa deve esser vero. Se oggi un signore, indicandomi la Soprintendenza, mi dice di stare attenta, un motivo ci sarà.
Ed il motivo c'è.
Complice un gelato, io e la mia compagna di corso, siamo state adocchiate in un bar da due tipi con facce non proprio affidabili. La sottoscritta (cagasotto di natura) si getta al centro della strada e inizia a camminare sempre più velocemente tirando per un braccio l'amica. Indecise su quale strada prendere, scegliamo quella per il porto che passa per il commissariato di Polizia. I due hanno finalmente desistito. E meno male che oggi nel porto di Bari c'era Costa Fortuna! Se non c'era Fortuna cosa dovevo aspettarmi una rapina a mano armata?
Va bene, avevate ragione tutti. Sono un'incosciente se mi avventuro nelle viuzze di Bari Vecchia e fino ad oggi sono stata fortunata.
Un saluto al gentilissimo poliziotto che si è offerto di accompagnarci fino all'Ateneo "poi purtroppo dovete fare da sole perchè devo tornare qui". Grazie anche ad una non meglio specificata ragazza/poliziotta, che ha fatto la strada con noi. Troppo carini.

PS. In tutto questo avevo il gelato in mano. Un ghiacciolo che ha assiderato le mie dita prima e che si è fatto trovare sciolto poi.

8 commenti:

  1. Buongiorno.

    La soluzione diplomatica per i due malintenzionati c'era.

    Tu e la tua amica avreste potuto promettere le vostre grazie ai due solo in cambio di una relazione stabile da concludersi in matrimonio. Per alcuni uomini e' un deterrente maggiore della cipolla spray.


    Oppure, avreste potuto farvi accompagnare dai due per negozi in centro a Bari e in questa maniera li avreste sconfitti per sfinimento.


    E comunque non temete mai. San Nicola e' bravo assai.

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  2. Che ragazza intrepida :-D e quante proposte di ammiratori anche sui vecchi post appena letti, quasi quasi mi metto in fila! Scatta l' "imbosto" !!!

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  3. Non bisogna mai temere i nostri simili, a meno che non ci amano. Allora sì.

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  4. a me una volta è capitato di aggirarmi con lall'epoca mio ragazzi per bari vecchia dopo la mezzanotte per scattare delle foto.......la macchina della polizia ci ha avvicinati ed in religioso silenzio ci ha detto che era meglio allontanarci alla svelta e soprattutto smettere di scattare foto......la mia attenzione si era posta su una bottiglia vuota di peroni accanto ad un paio di nike nuove nuove a prender aria ad una finestra.....

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  5. wow yomariolina in pericolo... se c'ero io ti avrei difesa alla grande!!!

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  6. Manu-chao! :-)

    Come va, bella? Qui sotto pressione ma ancora per poco. Poi dedico due giorni a me stessa, al maschiodella specie e a voi! Un abbraccio

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  7. ti aspettiamo allora!

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